Sono molte le variabili che portano a prendere la decisione di cambiare il riunito: l’età, le piccole perdite, i costi di assistenza, la mancanza di nuove applicazioni, la mancanza di sistemi d’ igienizzazione, un miglior approccio al paziente.. etc.
L’età
Come per tutti i macchinari (e come pure per noi stessi, ahimè) con l’aumentare degli anni, gli acciacchi si fanno sempre più ricorrenti; pensiamo ai primi cigolii, piccole perdite di acqua dai cordoni, alcune “rughe” sulla tappezzeria del riunito.. etc.
Per evitare che queste piccole inefficienze diventino dei problemi, è fondamentale fare prevenzione! Come? Organizzando annualmente un controllo generale, cioè andando a fare una sorta di “tagliando programmato”.
In questa fase il tecnico potrà fare: un cambio filtri dell’acqua, verificare la presenza di umidità nei condotti dell’aria, pulire o sostituire alcune membrane delle valvole, sostituire i possibili cordoni danneggiati, lubrificare i pistoni e gli snodi.
Il primo traguardo importante in termini di età è l’anno in cui finisce l’ammortamento.
Arrivati a quel punto sappiamo che abbiamo massimizzato la deduzione del costo, ad esempio, per una SRL sapremo che abbiamo ottenuto un vantaggio del 27.9% sul totale compreso di IVA.
NOTA: Quando finisce l’ammortamento?? Dovete chiederlo al vs. commercialista, poichè la durata dell’ammortamento dipende dalla modalità di pagamento utilizzata all’acquisto.
I costi di assistenza
In caso di sostituzione di una scheda elettronica, il cui costo è di svariate centinaia di euro, bisogna capire se ne vale la pena, oppure se sono costretto a contattare solo ed unicamente un determinato tecnico il cui costo di trasferta è ingente.
Qui mi permetto di fare una parentesi molto importante e un po’ a favore dei riuniti che noi rivendiamo; Mi spiego meglio:
Spesso gli acciacchi di cui parlavo prima sono costosi da sistemare poiché i pezzi dei riuniti delle case blasonate hanno prezzi spesso molto elevati.
Inoltre, sempre a causa dell’età, si possono verificare problemi sull’elettronica che a sua volta è la parte più costosa delle attrezzature, oltre ad essere la componente più soggetta ad obsolescenza. I frequenti cambi di modello spesso comportano infatti difficoltà nel reperire i vecchi pezzi di ricambio.
Ho fatto questa premessa poichè noi come LINEA DIRETTA abbiamo sviluppato riuniti particolarmente semplici, i cui pezzi di ricambio sono sia economici che facili da sistemare.
Inoltre abbiamo pochissima elettronica, poiché il funzionamento è perlopiù pneumatico e meccanico.
Nuove applicazioni per un’ergonomia migliorata.
Il cambio del riunito può essere determinato anche dall’esigenza di avere un modello con delle nuove applicazioni, nuovi strumenti: mi viene in mente la lampada operatoria a LED e non più alogena; oppure l’aggiunta di un monitor con telecamera.
Per non parlare della movimentazione dei bracci (migliorando piccoli snodi tra un modello e l’altro si può aumentare la fluidità del movimento) o della tappezzeria più confortevole.
Sistemi di igienizzazione
Inoltre si può cambiare riunito per migliorare l’igienizzazione; infatti tutti i nuovi riuniti sono dotati di sistemi per l’igienizzazione dei condotti per evitare la formazione di legionella.
Purtroppo, ancora ad oggi smontiamo riuniti senza CE e con tubi sporchi di biofilm.
Approccio migliore con il paziente
Ultimo, ma non per importanza: l’approccio con il paziente.
Si cambia il riunito anche per offrire al paziente una postazione migliore, facendo percepire l’attenzione che lo studio rivolge all’evoluzione tecnologica delle attrezzature.
Spesso un bel monitor e telecamera ci permettono di effettuare delle visite più coinvolgenti, motivando meglio i piani di cura proposti.
Dunque, per il cambio del riunito non c’è una vera e propria data di scadenza, anche perché dipende da quanto si lavora su quella poltrona e soprattutto quanti operatori ci lavorano.
E’ noto che più sono gli operatori a lavorare su quella postazione e più crescono le chiamate di assistenza…
Dal mio punto di vista, penso che sia fondamentale ricercare innanzitutto l’ergonomia, inoltre è preferibile che sia semplice nella componentistica (sia per evitare problemi di elettronica, che per facilitare l’individuazione dei problemi) ed infine che sia garantito da una rete di assistenza tecnica capillare.
Concludo dicendo che con quest’articolo non voglio spronare a cambiare il riunito, anzi: la scelta migliore sta nel trovare un fornitore-partner che vi sappia consigliare al meglio nell’acquisto e che successivamente vi possa assistere nel post-vendita anche grazie a tagliandi programmati, al fine di garantire la lunga durata dell’attrezzatura.