Sempre più odontoiatri desiderano inserire all’interno del proprio studio una vera e propria sala chirurgica, tuttavia non è cosa semplice realizzarla e le domande frequenti sono:
- Quale differenza c’è tra sala chirurgica e sala operatoria?
- Voglio realizzare una sala chirurgica per avere l’anestesista al mio fianco, come faccio?
- A chi devo rivolgermi?
- Quali sono i costi?
- Quali sono gli adempimenti?
- Cosa devo prevedere?
Il titolare di LINEA DIRETTA ci illustra ora alcuni aspetti importanti da tenere in considerazione
Partiamo cercando di fare chiarezza:
Quale differenza c’è tra sala chirurgica e sala operatoria?
- la sala chirurgica che normalmente intende il dentista è una sala dedicata agli interventi chirurgici più delicati che ha dunque delle specifiche diverse rispetto alle solite sale riunito, infatti può avere una metratura maggiore, la lampada scialitica a soffitto, una poltrona senza la classica faretra e più ergonomica, carrelli dedicati alle apparecchiature chirurgiche etc..
- la sala operatoria è invece molto (ma molto!!!) più complessa e bisogna realizzarla come se fosse una vera e propria camera bianca, ha inoltre necessità di effettuare una convenzione con l’ospedale.
Tale sala operatoria è soggetta a rigidi vincoli strutturali e impiantistici che comportano dei costi spesso eccessivi.
Infatti si dovrà realizzare un impianto di trattamento dell’aria, avere una metratura importante in merito alla sala operativa (non inferiore a 20mq), avere uno spazio pre e post- chirurgico… etc.
Un’importante norma nazionale a cui fare riferimento per chiarire quale sia la definizione di “chirurgia ambulatoriale” è il Decreto del Ministero della Salute n. 70/2015, in cui vengono definiti come procedure invasive e semi-invasive gli interventi eseguiti in anestesia topica, locale, loco-regionale e/o analgesia (fino al II° grado della scala di sedazione), comprese le prestazioni di chirurgia odontoiatrica in anestesia loco-regionale e tronculare effettuabili negli ambulatori/studi odontoiatrici
Per i motivi riportati sopra, consigliamo di optare per la realizzazione di una sala chirurgica; tuttavia questo non deve essere visto come un ripiego verso una sala riunito semplicemente arredata meglio poichè negli anni abbiamo realizzato sale per la chirurgia eccellenti, efficaci e tecnologicamente avanzate.
L’anestesista al mio fianco
Spesso inoltre l’odontoiatra desidera avere al proprio fianco durante gli interventi un anestesista, ma anche quì va fatta una precisazione:
- l’utilizzo di farmaci ospedalieri di tipo H è permesso solo in strutture ospedaliere (vd paragrafo dedicato alla sala operatoria)
- avere l’anestesista sempre in studio comporta passare a poliambulatorio ed avere un secondo direttore sanitario (qualora l’odontoiatra non avesse la doppia iscrizione odontoiatra – medico chirurgo)
Dunque, se ci si orienta su una sala chirurgica, per realizzarla bisogna assolutamente rivolgersi a professionisti che vantino nel loro portfolio diverse realizzazioni.
Questo innanzitutto permette al cliente di prendere spunto e avere già un’idea dei costi di realizzazione.






Come spesso capita quando ci sono molti impianti tecnologici e svariati artigiani, non è tanto importante scegliere un’ impresa edile esperta nel settore dentale ma un professionista che sappia dare consulenza in primis al cliente e poi offrire una consulenza progettuale all’impresa edile.
Qual’è il costo per realizzare una sala chirurgica?
Il costo per realizzare una sala chirurgica è determinato da molteplici fattori (demolizioni, metratura, tipologia di impianti etc), non è possibile quindi dare una costo al mq. Tuttavia un esperto in materia, previo sopralluogo, saprà effettuare una valutazione più accurata.
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Quali sono gli adempimenti?
Gli adempimenti, in caso di realizzazione di sala chirurgica, non sono molti tuttavia, essendo che ogni regione interpreta a suo modo le linee guida nazionali, serve affidarsi ad un consulente che si sappia muovere nel ginepraio delle richieste autorizzative.
Le sale chirurgiche che realizziamo sono sempre diverse tra loro poiché dipendono dalle esigenze dell’operatore.
Infatti alcuni operatori ci richiedono un locale pre-post operatorio (informale, che non debba sottostare ad alcun riferimento di legge) dedicato alla preparazione e alla rilassamento post-operatorio.
Altri chirurghi richiedono scialitiche da soffitto da 100.000 lux a LED, mentre altri non danno così importanza alla luce andando a lavorare con lente ingrandente con luce.
Alcuni non vogliono che vi sia la presenza della bacilla per far risciacquare il paziente, mentre altri la vogliono.
Alcuni vogliono tutti i piani in inox dei mobili in inox, mentre altri preferiscono avere il solo carrello servitore con piano in inox.
Insomma, la sala chirurgica è la perla dello studio, dove l’odontoiatra può lavorare al meglio ed è dunque per queste ragioni che va curata (anch’essa) nei minimi particolari.