Dal 1° gennaio 2019 sarà in vigore la nuova normativa europea sul trattamento del mercurio, la 2017/852 che prevede all’articolo 10, “misure per la gestione sostenibile dell’amalgama dentale in odontoiatria”.
L’utilizzo dell’amalgama negli studi odontoiatrici è da tanti anni molto limitato, ma per capire l’incidenza che anche questo composto può avere sull’ambiente ricordiamo che:
1 GRAMMO DI MERCURIO INQUINA CIRCA 100.000 LITRI DI ACQUA POTABILE
A DECORRERE DAL1° LUGLIO 2018
l’amalgama dentale non può essere utilizzato per le cure dei denti decidui, le cure dentarie dei minori di età inferiore a 15 anni e delle donne in stato di gravidanza o in periodo di allattamento, tranne nei casi in cui il dentista lo ritenga strettamente necessario per esigenze mediche specifiche del paziente.
A DECORRERE DAL1° GENNAIO 2019
l’amalgama dentale può essere usato solo in forma incapsulata pre-dosata. L’uso del mercurio in forma libera da parte dei dentisti è vietato;
A DECORRERE DAL1° GENNAIO 2019
gli operatori degli studi odontoiatrici che utilizzano l’amalgama dentale o rimuovono otturazioni contenenti amalgama dentale ovvero denti con tali otturazioni, devono garantire che il proprio studio sia dotato di separatori di amalgama per trattenere e raccogliere le particelle di amalgama, incluse quelle contenute nell’acqua usata. Il separatore deve essere certificato ISO 11143:2008.
ENTRO IL1° LUGLIO 2019
ogni Stato membro definisce un piano nazionale concernente le misure che intende attuare al fine di eliminare gradualmente l’utilizzo dell’amalgama dentale. Gli Stati membri mettono a disposizione del pubblico su Internet i rispettivi piani nazionali
Il nodo centrale per gli studi odontoiatrici italiano sarà quello dei separatori d’amalgama (visto che l’utilizzo dell’amalgama è sempre più limitato).
Un importante chiarimento del Ministero ha fatto presente che “è necessario garantire la presenza di almeno un riunito odontoiatrico dotato di separatore di amalgama; l’uso e la rimozione dell’amalgama dentale deve avvenire utilizzando esclusivamente la postazione dotata di tale separatore” (nota su Odonto 33).
Le componenti su cui operare sono dunque 2. Nei riuniti attuali funzionano attraverso 2 sistemi separati:
- l’aspirazione chirurgica, collegata all’aspirazione centralizzata dello studio;
- la bacinella che va direttamente in scarico.
Non è possibile dare una risposta unica, poiché ogni studio ha le sue esigenze.
Si possono infatti installare separatori a riunito oppure sistemi centralizzati, valutando il modello di aspiratore (possono essere ad umido/liquido/aria) e di riuniti.
Quel che è certo è che sul riunito che si vuole adeguare alla normativa andrà installata una valvola che faccia confluire i liquidi di scarico provenienti dalla bacinella nel tubo di aspirazione, il quale verrà poi munito del separatore di amalgama (all’altezza del riunito o dell’aspiratore centralizzato).
Nell’allegato potete trovare le diverse soluzioni ipotizzate a seconda del tipo di aspirazione presente nello studio.
Bisogna comunque sempre tener conto degli ingombri dei vari accessori/attrezzature.